Il Conflitto tra i Comuni e l'impero
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La Pace di Costanza (1183)
Dopo un'altra discesa nel 1166 (la quarta), Federico I attese alcuni anni per tornare nuovamente in
Italia durante i quali si dedicò a rafforzare il suo potere sul clero e sui vassalli in
Germania e a fomentare rivalità fra i comuni italiani. Nel 1174 l'imperatore attuò la
sua quinta discesa al fine di indebolire la minacciosa Lega
Lombarda; ma la sua impresa non ebbe successo. Egli fallì infatti il tentativo di
piegare con l'assedio Alessandria, un comune fondato da poco che onorava, nel nome,
la figura del papa. In seguito, nel 1176, i comuni della Lega
Lombarda riuscirono a sconfiggere a Legnano le milizie imperiali, riportando una
vittoria che, seppur non particolarmente significativa dal punto di vista tattico e
militare, lo fu di certo dal punto di vista politico e morale.
L'imperatore, dopo la sconfitta, si affrettò quindi ad intavolare trattative di pace. La pace definitiva
con i comuni venne stipulata a Costanza nel 1183: in questa occasione vennero
riconosciute alle città
le loro consuetudini, cioè vennero ufficialmente ammesse le forme di autonomia e di
supremazia politica che i comuni avevano raggiunto entro le mura e nel territorio
contermine; i cittadini erano tuttavia impegnati a giurare fedeltà all'imperatore mentre
i consoli dovevano ricevere un'investitura - peraltro solo formale - da parte imperiale.
L'inserimento dei comuni italiani in una gerarchia facente capo all'imperatore non poté
però limitare né la potenzialità di espansione dell'autonomia locale, né ebbe gli
esiti che tale processo conseguì in Francia, dove si crearono i presupposti per la
nascita di una monarchia su base feudale. Federico raggiunse
anche uno stabile accordo con la Chiesa, grazie al quale l'impero si poneva ora come
difensore dell'ortodossia religiosa, sia contribuendo ad eliminare il dissenso degli
eretici, sia organizzando spedizioni contro gli infedeli. In sede di bilancio, si può
comunque dire che l'ambizioso progetto di Federico I di
restituire all'impero la sua funzione centrale era fallito. Peraltro, la sua parabola si
concludeva con un rilevante successo diplomatico: il matrimonio del figlio Enrico VI con Costanza d'Altavilla, unica erede del regno
normanno di Sicilia. Morto Guglielmo II (1189),
Costanza gli succedette, coinvolgendo l'impero in una serie di problemi nuovi e complessi.