LA VITA DEGLI OPERAI

La vita degli operai era completamente regolata in base ai ritmi della produzione: gli operai lavoravano per molte ore consecutive e disponevano di pochissime pause. Spesso erano costretti a mangiare mentre lavoravano per seguire le macchine che si trovavano in edifici malsani, poco areati e spesso poco illuminati. Inoltre non sempre i lavoratori vivevano nei pressi della fabbrica, benchè si diffuse sempre più l'abitudine di costruire delle case intorno alle industrie in cui i salariati potessero dimorare.

La risposta ad un mercato ricettivo, capace di stimolare la produttività e pronto ad assorbire una maggiore quantità di manufatti, venne soprattutto dalle macchine. mentre queste ultime si imponevano nella produzione, il reperimento della manodopera restò difficoltoso. Esisteva tuttavia una riserva potenziale di forza-lavoro, costituita in primo luogo dai lavoratori agricoli occasionali, ma soprattutto dai poveri, dai vagabondi, dai ragazzi ospitati in gran numero nelle workhouses. La presenza di ragazzi nelle fabbriche fu una costante del processo di industrializzazione, con effetti distsastrosi per la società sul lungo periodo: indivdui disfatti sul piano fisico (malformazioni, malattie professionali, sviluppo stentato) e sul piano morale (mancata istruzione, lontananza dalla famiglia).

Il lavoro di fabbrica è un lavoro meccanizzato scandito secondo ritmi regolari, monotoni e uniformi, misurati su un tempo astratto, che introduce una dimensione diversa dal passato, quando il ciclo delle stagioni e del tempo metereologico, la molteplicità delle funzioni svolte da ogni lavorante, l'assenza di una precisa disciplina del lavoro, davano all'attività dei singoli un'impronta diversa, più individualizzata. Con la meccanizzazione si introduce uno stretto rapporto tra tempo e lavoro, una regolarità dei ritmi uguale per tutti, una disciplina di fabbrica su cui sovrasta l'orologio. A questa disciplina la classe operaia venne educata con difficoltà, attraverso regolamenti, norme restrittive, controlli e punizioni.

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