INCREMENTO DEMOGRAFICO
Dopo la grave depressione del secolo XVII
cominciarono a manifestarsi in Europa, all'incirca dagli anni 1720-1730, i primi concreti
sintomi di uno sviluppo produttivo e quindi di una ripresa economica, che, pur tra
rilevanti oscillazioni e profondi squilibri, assumerà forme sempre più ampie e decise.
Il fenomeno più significativo fu l'incremento demografico,
che nel corso del secolo portò la popolazione dai circa 118 milioni ai 187 con un ritmo
di crescita particolarmente accelerato dopo il 1750. Lo determinarono diversi fattori,
trai quali - insieme ad un certo processo in campo sanitario - un miglioramento
dell'alimentazione con conseguente aumento delle capacità di resistenze alle fatiche e
alle malattie, una sensibile diminuzione dalle carestie e delle epidemie (anche se attorno
al 1760 una carestia piuttosto grave colpì Italia, Francia, Spagna ed Inghilterra
), l'abbassamento del tasso di mortalità e l'aumento delle natalità, nonché la
cessazione delle guerre lunghe e sanguinose.
L'incremento demografico, rilevante soprattutto nell'Europa occidentale, in Austria e in
Prussia, ma assai più contenuto nell'Europa orientale dove le condizioni generali di vita
si erano ormai avviate verso una fase di staticità se non addirittura di involuzione,
agì a sua volta da forte stimolo su tutta l'attività economica, determinando, come mai
era accaduto in passato, un intenso sviluppo dei settori produttivi e moltiplicando tra
l'altro la domanda di beni alimentari al punto da procurare un reale sconvolgimento in
tutta la vita delle campagne. L'aumento della popolazione spinse infatti ad uno
sfruttamento intensivo dei campi, portò alla ricerca di nuove terre da coltivare,
sollecitò l'uso di più razionali tecniche agricole unitamente all'avvio di nuove colture
Il progresso e l'espansione del settore agricolo finì per
incoraggiare un processo di accaparramento dei terreni destinati agli usi comuni. Un
ristretto gruppo di capitalisti e grossi proprietari riuscì a concentrare nelle proprie
mani estesi latifondi e quindi grandi possibilità di ricchezza, a scapito però di molti
piccoli proprietari terrieri e contadini tra i quali si manifestò presto un diffuso
pauperismo, Ciò accade in particolare in Inghilterra, dove il fenomeno si era manifestato
fin dal tempo della "gloriosa rivoluzione" (1688) dando l'avvio ad una rilevante
trasformazione delle zone destinate alla raccolta della legna e al pascolo gratuito
(openfields: campi aperti) in possessi privati e recintati (enclosures),
subito sottoposti dai proprietari ad un intenso sfruttamento produttivo in virtù di una
serie di leggi specifiche - gli Enclosures Acts - che tendevano a sviluppare e potenziare
il diritto di proprietà.