...leggendo
Italo Calvino... |
Il segno che era cominciata la
battaglia fu la tosse. Vide laggiù un polverone giallo che avanzava, e un
altro polverone venne su da terra perché anche i cavalli cristiani
s’erano lanciati avanti al galoppo. (…) tutto l’esercito imperiale
tossiva intasato nelle sue armature, e così tossendo e scalpitando
correva verso il polverone infedele e già udiva sempre più dappresso la
tosse saracina. I due polveroni si congiunsero: tutta la pianura rintronò
di colpi di tosse e di lancia. da Il cavaliere inesistente, cap. IV |
Beatrice Ciccanti |
E tutti
continuavano a tossire di qualsiasi tipo di tosse: secca, grassa con o
senza catarro e talvolta qualche membro dell’esercito, tossendo un po’
più forte espelleva dal petto le sue paure più recondite, c’era un
gran rumore, non si capiva più niente e tutti dopo un po’, uno alla
volta in ordine sparso tossivano le loro paure e così nessuno, non avendo
più paura di niente, era diventato coraggioso. Le due nuvole divennero
sempre più grandi di mille colori e oltre alle paure raccoglievano in se
stesse tutti i microbi dei membri dell’esercito e visto che ognuno dei
membri aveva una malattia diversa, le due nubi non solo portarono via le
paure, ma anche le malattie e siccome la guerra era scoppiata perché un
esercito aveva attaccato la malattia all’altro, non c’era neanche più
motivo di continuare la guerra; quindi fecero tutti dietrofront e
tornarono a casa, ovviamente questa è una cosa che non potrà mai
succedere perché sarebbe troppo bello, come capita sempre. Quando accade
qualcosa di meraviglioso c’è sempre qualcosa che poi non va! E’ sfiga
e non si sa bene perché colpisca tutti indistintamente, anche se non lo
vogliamo. Mi fa male la mano il tempo non finisce più non so più cosa
scrivere ma devo continuare a farlo e quindi dirò che tutti i membri
dell’esercito tornati a casa non si ricordarono più nulla, perciò le
due nubi volarono su un altro pianeta e colpirono altri popoli che
poverini si ritrovarono con il doppio delle paure e delle malattie. |
Fasano Luca |
Fu una battaglia durissima, che
viene ancora ricordata da molti. Tutti i soldati combatterono fieramente e
con onore, soprattutto i condottieri dei due schieramenti: Costantino,
soprannominato l’Instancabile, per i cristiani, e Akbal il Grande per i
saraceni. Decine e decine di uomini caddero a causa delle loro possenti
armi, fino a quando questi due valorosi condottieri si incrociarono. |
Melcangi Davide |
“ Gli eserciti cozzarono l’uno
contro l’altro, il fragore risuonò nella valle sprigionandosi dalla
nube che copriva tutto e tutti. Le urla di incitamento provenienti dai due
schieramenti erano state soffocate dalla tosse causata dal polverone;
quando quest’ultimo cominciò a diradarsi, lo scenario apparve ben
diverso da quello di pochi minuti prima. Centinaia di corpi giacevano
inermi a terra e i soldati rimasti in vita avevano intrapreso un duro
corpo a corpo, in una strenua lotta in cui la morte dell’avversario
significava la vita propria. |