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EVOLUZIONE DELL'INDUSTRIA TESSILE

Verso il 1760 l'industria attraversava un periodo espansionistico e si erano già susseguite diverse macchine tessili, come la navetta volante di Kay, che rendeva molto più rapido il lavoro di tessitura, e la cardatrice di Bourn, ma l'invenzione più importante fu brevettata nel 1769 da Arkwright, che consisteva di un telaio di legno alla sommità del quale erano disposte in senso orizzontale quattro bobine portanti il nastro.

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                (Schema della navetta volante di Kay)                                         (Filatoio idraulico a rulli di Arkwright)

Da ciascuna bobina questo passava attraverso due coppie di rulli, divisi in quattro sezioni corrispondenti alle bobine; la seconda coppia di rulli si muoveva più rapidamente della prima, allungando così il filo, che veniva poi passato sotto il braccio di un'aletta attaccata a un fuso sul fondo della macchina ed era avvolto sulla bobina portata al fuso. La velocità della bobina era regolata rispetto a quella del fuso per mezzo di un freno, costituito da un pezzo di filato di lana avvolto intorno alla sua base; l'avvolgimento del filato si basava quindi sullo stesso principio della ruota sassone alla quale Arkwright si era ispirato, persino nell'espediente, piuttosto grossolano, di mettere degli spilli sull'aletta per permettere al filatore di guidare il filo in modo uniforme sulla bobina. La macchina era stata inizialmente studiata per essere azionata da un cavallo, ma in principio si usò la forza motrice dell'acqua: da qui il nome di telaio ad acqua. Parecchi miglioramenti furono apportati tra il 1769 e il 1775; uno dei più importanti, brevettato nel 1772 da Coniah Wood, fu l'introduzione di una barra mobile al posto degli aghi che servivano a guidare il filo durante l'avvolgimento. Più tardi il suo movimento fu reso automatico per mezzo di una ruota o camma e successivamente venne aggiunta un'altra coppia di rulli. Quasi contemporanea di questo tipo di telaio fu la macchina azionata a mano che non traeva ispirazione da precedenti esperimenti. Si trattava di una macchina per grossa filatura o "jenny"che riproduceva i movimenti dell'operazione manuale; pare che la sua invenzione sia da attribuirsi a James Hargreaves, un testimone di Stanhill, vicino a Blackburn, che la realizzò nel 1764 brevettandola però solo nel 1769, poche settimane dopo il brevetto di Arkwright.

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(Il filatoio Jenny di Hargreaves)

Avendo però Hargreaves venduto alcuni esemplari della macchina prima di quella data, il suo braccetto fu considerato nullo. Le bobine riempite di filo ritorto venivano sistemate sul fondo di un telaio provvisto di parecchi fusi, e un nastro di ognuna di esse veniva collegato al fuso corrispondente, passando tra due guide che formavano una barra scorrente avanti e indietro sul telaio. Il filatore estraeva il nastro muovendo la barra all'indietro per un certo tratto. Indi le guide venivano premute insieme per tener fermo il filo, mentre continuavano senza interruzione il movimento all'indietro della barra e la rotazione della ruota che muoveva i fusi. Quando si era raggiunto un punto di torcitura sufficiente, la barra veniva nuovamente spinta in avanti e i fusi girati lentamente per avvolgere il filato. Il filatore, frattanto, tirava una leva che abbassava una corda, detta "tenditore", per far scendere il filo in posizione da poter essere avvolto. Questa macchina subì parecchi miglioramenti, non appena venne in uso, specialmente per opera di Haley, Houghton e Tower.Il telaio ad acqua produceva un filato forte e ben ritorto, adatto alla maglieria e per l'ordito nei tessuti di cotone. Il filato ottenuto con la giannetta, dapprima usato per l'ordito e la trama, fu poi ritenuto più adatto solo per la trama; la macchina successiva, il filatoio intermittente di Crompton, sarebbe stata adatta per produrre entrambi i filati, tuttavia non fu brevettata e l'unico modello originale sembra sia in Francia.

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(Il "mulo" (mule) di Crompton inventata tra il 1772 e il 1779)

La più antica in Inghilterra (attualmente nel Chadwich Museum, a Bolton) risale al 1802 o a qualche anno più tardi e si ispira alla macchina brevettata da Kelly. Crompton, che aveva iniziato gli esperimenti nel 1774 - la macchina cominciò a funzionare nel 1770 - combinò i rulli del telaio ad acqua con il carrello mobile della giannetta, sistemando i fusi sul carrello e i rulli al posto dei fusi nella giannetta. Il filatore tirava indietro il carrello con la stessa rapidità con la quale i rulli estraevano il nastro, fino a che erano stati ricoperti i 5/6 dell'intera distanza; indi i rulli venivano fermati e fatti funzionare come il fermaglio della gianneta, mentre il carrello continuava a retrocedere a una velocità molto minore e i fusi continuavano a ruotare. Alla fine dello stiramento si faceva compiere ai fusi qualche giro in senso opposto per liberare il filato. Il carrello veniva di nuovo riavvicinato ai fusi e, girando lentamente nel senso originario, avvolgevano il filato con l'aiuto del tenditore, come nella giannetta.

 

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