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LE VIE DI COMUNICAZIONE STRADALE

All'inizio del '700 il manto stradale si presentava piatto, con una pavimentazione realizzata mediante sassi o con ciottoli e ghiaia. Le strade diventavano presto sconnesse per l'effetto erosivo dell'azione della pioggia e per il passaggio di carri e diligenze.

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(Una diligenza ottocentesca addetta al servizio di Posta, Parigi, Conlection de la compagnie Transport)

Per ovviare a ciò in Inghilterra il governo nel 1773 aveva adottato un provvedimento utile al mantenimento del fondo stradale, fissando "la grossezza dei cerchi delle ruote dei carri" a 10 pollici, circa 25 cm. Intorno al 1780 diventò sempre più diffuso il sistema di costruire la strada a schiena d'asino o a dorso di bue, cioè con il profilo convesso, capace di far scorrere l'acqua ai lati senza trasformare le strade in un pantano. Un notevole progresso fu costituito dal nuovo metodo di pavimentazione macadam (dal nome dell'inventore, l'ingegnere scozzese John McAdam), che cominciò ad essere impiegato in Inghilterra dopo il 1810 e solo in seguito negli altri Paesi. Consisteva nel rendere solido il fondo stradale comprimendo frammenti di pietra e di ghiaia. Il metodo macadam, costoso e tecnicamente difficoltoso, si diffuse però molto lentamente. Grazie ai progressi nella siderurgia, sul finire del 1700 furono realizzati grandiosi ponti di ferro sui fiumi, come quelli sul Severn (1779) e Wear (1796). Il primo fu fatto costruire a Brosley, nei pressi di Coalbrookdale, da Abraham III Darby. Comunque con l'affermarsi della rivoluzione la maggior parte dei trasporti avvenne sempre più per via fluviale evitando alle vie di terra un sovraccarico di passaggi; per questo i maggiori progressi avvennero in questo settore dei trasporti.