PISA

Lo sviluppo commerciale e politico di Pisa fu concomitante a quello di Genova, cui la città fu inizialmente legata da rapporti di collaborazione , soprattutto in relazione alla lotta contro la pirateria saracena. Le due città seppero sottrarre ai musulmani il predominio sulle isole dell’arcipelago toscano, sulla Sardegna e sulla Corsica, affermando pienamente la propria supremazia. Gli interessi commerciali di Pisa non si limitavano al solo Mediterraneo: essi si stendevano in tutto il Medio Oriente, dove la Repubblica aveva empori e fondachi in molte località. Anche Pisa infatti seppe abilmente sfruttare, come le altre Repubbliche marinare, le crociate alle quali diedero significativi apporti trasportando i crociati in Terra Santa o partecipando alle spedizioni militari.

Tuttavia lo slancio espansionistico di Pisa si esaurì presto nelle lotte interne delle fazioni cittadine e nelle sfibranti guerre territoriali con Lucca e Firenze.

A Pisa il potere detenuto dal vescovo-conte, venne condiviso dal secolo XI dalla Compagnia pisana che raccoglieva nobili, armatori, mercanti, ma fu sotto il governo di consoli elettivi che la città raggiunse il suo massimo splendore.

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Dalla seconda metà del XII secolo la rivalità con Genova si fece sempre più accesa, fino a sfociare in una lotta che si concluse nel 1284 con una pesantissima sconfitta pisana da parte dei Genovesi nella battaglia della Meloria. Pisa fu costretta a cedere la Corsica e la Sardegna venne occupata dagli Aragonesi.

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