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Italo Calvino... |
Tra le molte virtù di Chang-Tzu
c'era l'abilità nel disegno. Il re gli chiese il disegno d'un granchio.
Chang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni di tempo e d'una villa
con dodici servitori. Dopo cinque anni il disegno non era ancora
cominciato. "Ho bisogno di altri cinque anni", disse Chang-Tzu.
Il re glieli accordò. Allo scadere dei dieci anni, Chang-Tzu prese il
pennello e in un istante, con un solo gesto, disegnò un granchio, il più
perfetto granchio che si fosse mai visto. Da Lezioni americane, Rapidità, ultimo capoverso |
Donati Margherita |
Chang-Tzu allora chiese al re se
poteva avere una ricompensa. Il re, meravigliato dalla creatura che aveva
disegnato, disse che gli avrebbe dato qualsiasi cosa che avesse voluto.
Chang-Tzu desiderava sposare la figlia del re, la principessa Taman, che
nessuno voleva come sposa, perché era sempre stata balbuziente. |
Dotti Daniele |
Il re rimase stupito dall’abilità
con il pennello di Chang-Tzu, ma soprattutto dalla sua astuzia. Così
decise di metterlo nuovamente alla prova: egli, in un solo giorno, avrebbe
dovuto disegnargli un intero paesaggio marino. Il mattino seguente il re
si recò a casa di Chang-Tzu, il quale non aveva ancora iniziato il
lavoro, ma, preso in mano il pennello, in un solo istante, con un solo
gesto dipinse il paesaggio. Il re rimase ancora più stupito e la sua
avidità di disegni crebbe; di volta in volta gli chiedeva un disegno più
bello e più complesso, e ogni volta Chang-Tzu lo realizzava in un solo
gesto. |
Genova Giovanni |
Allora il re, messo al corrente della rapidità con cui era stato creato il disegno, chiese a Chang-Tzu: “Perché mi hai chiesto 10 anni, una villa, e 12 servitori? Eri benissimo in grado di disegnare il granchio in un batter di ciglia.” “No, mio signore – rispose l’artista – ciò di cui avevo bisogno era l’ispirazione, l’illuminazione. Essa è il frutto di un lungo lavoro, di anni di attesa e dell’ambiente adatto. L’intuizione non è un processo immediato, una lampadina che si accende schiacciando semplicemente un interruttore. È piuttosto un processo di formazione, è l’immedesimarsi nella propria opera d’arte; consiste nell’avere inizialmente solo uno schizzo del progetto finale e ogni attimo, ogni passo, ogni respiro esso si delinea sempre più nettamente. Basta poi lasciar fare alla mano ciò che il cervello comanda ed è un attimo, finché non è tutto chiaro e distinto.” |