LA MACCHINA A VAPORE DI SAVERY

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La macchina di Savery, inventata dall’ ingegnere inglese Thomas Savery, fu la prima macchina a vapore ad essere utilizzata.

Un lungo tubo collega il pozzo della miniera, dove si trova l’ acqua, con l’ esterno al livello del suolo. Questo condotto ha due valvole: una, D, è posta prima del tubo e porta a una camera chiamata cilindro, e l’ altra, la B, aperta, permette all’ acqua di raggiungere il livello del suolo.

Il processo inizia chiudendo la valvola D e aprendo la valvola B, in modo che l’ acqua possa raggiungere il cilindro. Si apre un’ altra valvola che collega quest’’ ultima camera con una camera di ebollizione. La pressione del vapore obbliga l’ acqua a uscire dal cilindro e a salire per il condotto sino a scorrere a livello del suolo.

A questo punto si chiudono le valvole A e B e si aprono la D, che collega l’ acqua del pozzo con il cilindro, e la C, da dove passa l’ acqua di raffreddamento che cade sul cilindro e fa condensare il vapore. Così, poiché nel cilindro l’ acqua occupa un volume minore del vapore, si forma una depressione e quindi la pressione dell’ aria fa salire lungo il canale l’ acqua.

Queste due fasi, una che porta l’ acqua fino al cilindro e l’ altra che fa salire l’ acqua dal cilindro al livello del suolo, possono ripetersi moltissime volte. Ma questa macchina comportava un grave rischio di esplosioni dovuto all’ uso del vapore e all’ alta pressione.

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