Crespi d'Adda

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Il villaggio operaio di Crespi d’Adda sorge lungo il corso dell’Adda Questa ubicazione permetteva la facile reperibilità di energia idraulica, utilizzata per il funzionamento di tutti i macchinari  industriali presenti nella fabbrica e la possibilità di disporre di braccianti, provenienti dalle campagne circostanti, salariati a basso costo. La costruzione della fabbrica fu iniziata verso la fine dell’ottocento. Accanto ad essa sorse quasi contemporaneamente il villaggio operaio, la cui struttura prese spunto quasi immediatamente dallo schema inglese. Infatti, al modello dell’edificio a più piani per numerose famiglie, adoperato inizialmente e più consono alla topologia cittadina, si sostituisce ben presto la casa mono o bifamigliare munita di orto o giardino (di derivazione anglosassone).

 

Il complesso edilizio operaio si sviluppa, di fatto, in un artificiale piccolo centro urbano; al suo interno erano presenti tutte le strutture per una vita sia lavorativa che privata autonoma organizzate secondo una planimetria regolare e ortogonale. L’intero ciclo di una vita umana, dalla nascita alla morte, poteva svolgersi in questo luogo: accanto alla fabbrica si trovavano le case per le famiglie degli operai e degli impiegati e l’albergo per i lavoratori che non avevano famiglia; facevano parte del complesso inoltre i lavatoi pubblici, la scuola, il centro sportivo e il teatro; in una posizione di rilievo si trovavano la residenza del medico e quella del parroco. Il villaggio comprendeva anche un cimitero. ---- crespi2.jpg (29392 byte)

 

crespi3.jpg (24173 byte)---- Un’altra chiara manifestazione del rapporto gerarchico si trova nel cimitero, dove l’imponente mausoleo della famiglia Crespi sovrasta le croci minuscole e indistinte degli operai.
In conclusione l’intera organizzazione del complesso si proponeva di assumere un carattere autosufficiente per poter fornire all’operaio tutto ciò di cui aveva bisogno senza che si dovesse allontanare dalla struttura.