Il Conflitto tra i Comuni e l'impero

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L'intervento in Italia

In questa situazione politica la discesa in Italia di Federico I venne accolta favorevolmente da più
parti: anzitutto dal papa, preoccupato sia dall'espansione della potenza normanna, sia dalla predicazione pauperistica di Arnaldo; dai comuni lombardi minori, che miravano a contrastare l'espansione territoriale di Milano, dagli ambienti della scuola giuridica di Bologna che si prestò ad elaborare una dottrina che legittimasse il programma politico dell'imperatore.
Dopo un primo, breve viaggio in Italia (1154), che portò al ristabilimento dell'autorità del papa (Adriano IV, 1154-1158) sulla città di Roma, all'incoronazione imperiale e alla condanna al rogo di Arnaldo da Brescia, Federico I varcò una seconda volta le Alpi per sottomettere Milano (1158).
Piegato il comune lombardo. l'imperatore convocò in quello stesso anno a Roncaglia una dieta in cui fu sancito che in nessun comune italiano le regalie (vie pubbliche, pedaggi, diritto di battere moneta) avrebbero più potuto essere esercitate senza autorizzazione regia. A ulteriore restrizione delle libertà
cittadine, venivano imposti ai comuni dei funzionari tedeschi, coordinati da un arcicancelliere.
Questa solenne affermazione della diretta dipendenza dei centri italiani dell'autorità imperiale trovò
opposizione non solo nei comuni, ma anche nel nuovo papa Alessandro III (1159-1181), al quale il Barbarossa oppose un antipapa: Vittore IV (1 159-1164) prima, Pasquale III (1164-1168)
poi. Nel frattempo Milano veniva attaccata una terza volta, incendiata e distrutta (1162).

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Questo episodio inasprì ulteriormente la tensione contro la politica imperiale ed incoraggiò i comuni lombardi ad associarsi per poter resistere più efficacemente. La prima di queste colleganze prese il nome di Lega Veronese che, con l'appoggio di Venezia, faceva capo a Verona, Vicenza
e Padova (1163-1164); ad essa nel 1167 si unì la Lega Cremonese. Nacque così la Lega Lombarda, a cui aderì anche Alessandro III. La reazione dei comuni alle ingerenze imperiali si sovrappose pertanto alla rinnovata rivalità tra papato e impero. La vittoria della Lega Lombarda.