Ultima modifica: 30 Marzo 2020

Circ. n.290 – Ripresa dello sportello di aiuto e ascolto con la psicologa scolastica dott.ssa Armano, nell’ambito del progetto WhatsApp, con modalità telematica

In questo momento così complesso, che mette a dura prova il nostro coraggio e ci richiede grandi doti di resilienza, sono molto contenta di potervi comunicare che lo sportello CIC della nostra psicologa dott.ssa Elena Armano è riaperto Continua a leggere Circ. n.290 – Ripresa dello sportello di aiuto e ascolto con la psicologa scolastica dott.ssa Armano, nell’ambito del progetto WhatsApp, con modalità telematica

Cari Studenti, gentili Docenti.

In questo momento così complesso, che mette a dura prova il nostro coraggio e ci richiede grandi doti di resilienza, sono molto contenta di potervi comunicare che lo sportello CIC della nostra psicologa dott.ssa Elena Armano è riaperto. Naturalmente, stante l’emergenza in corso, si svolgerà in modo telematico.

Mantenendo gli orari prefissati, la dottoressa sarà a disposizione per i colloqui con gli Studenti ogni mercoledì mattina, previo appuntamento.

Per fissare un appuntamento, occorre inviare una mail al seguente indirizzo:

 

sportellopsicologico@eliovittorini.it

 

 

Pertanto, si comunica che lo sportello di ascolto sarà riattivato in modalità telematica (via Skype) a partire dal giorno mercoledì 01/04/2020 e che sarà disponibile per gli alunni negli stessi giorni ed orari precedentemente concordati.

La dott.ssa Armano ha scritto una lettera aperta per voi Studenti, che allego e vi invito a leggere, perché è molto calda, diretta e perciò penso raggiungerà il vostro cuore.

Inoltre accludo la comunicazione ufficiale dell’ASST Fatebenefratelli Sacco, a firma del Dirigente Responsabile UOC Direzione Amministrativa Territoriale (dott. Marco Brusati), che definisce le modalità di accesso al servizio; vi prego di seguire le istruzioni che sono riportate.

Nel caso in cui il vostro appuntamento coincidesse con un’ora di lezione, sarebbe un gesto gentile se poteste preavvertire il vostro docente, con le stesse modalità con cui ciò avviene durante l’orario scolastico,  anche se naturalmente via mail.

 

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

dott.ssa Albalisa Azzariti

 

(Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi

e  per gli effetti dell’art. 3, c. 2, D.Lgs. n. 39/199)

 

 

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vittorini ripresa sportello psicologico in modalità telematica

 

 

LETTERA APERTA AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

 

30 marzo 2020

 

 

Come state ragazze e ragazzi?

Come ve la state cavando fuori da scuola?

Che cosa pensate di quello che sta succedendo?

Come vi siete organizzati la giornata?

Come vi siete sentiti quando la libertà di muoversi ha cominciato a restringersi fino a bloccarvi in casa?

Chissà quali e quanti saranno stati i vostri pensieri?

 

Queste ed altre domande hanno preso forma nelle mie riflessioni di questo periodo, cercando un’idea per “rendermi utile” come psicologa del Vittorini.

Comincerò condividendone alcune con voi.

 

All’inizio sembrava solo il prolungamento del periodo di pausa per il Carnevale, la posticipazione di un rientro a scuola dove vi aspettavano compiti e interrogazioni in vista dell’ultima corsa verso la conclusione dell’anno scolastico. Voi potevate uscire, i vostri genitori andavano al lavoro anche se con un sottofondo sempre più rumoroso di preoccupazione circa un virus nuovo che poteva far ammalare tutti e anche mettere a rischio la nostra capacità di difenderci e di guarire.

Qualcuno si sarà goduto il momento senza preoccuparsi troppo, al massimo si sarebbe trattato di una brutta influenza.

Qualcuno avrà pensato che tutto era cominciato molto lontano, in Cina, e chissà quanto e come avrebbe riguardato anche noi.

Qualcuno ci avrà scherzato su, anche grazie a tutte le vignette, i meme e i post che sono girati all’inizio.

Qualcuno avrà sbuffato alle richieste di stare attenti provenienti dai genitori ed alla notizia che vi sareste dovuti organizzare per riprendere le lezioni online.

Altri si saranno preoccupati per il futuro prossimo del percorso scolastico, sia perché stavano recuperando le insufficienze accumulate sia perché avevano deciso di cominciare a darci sotto con lo studio.

E cosa dire di quelli a cui piace studiare e, imparare o dei maturandi che si saranno chiesti che ne sarebbe stato del loro esame per il diploma?

 

Nel giro di pochissimo tempo però quella preoccupazione di sottofondo iniziale ha preso il sopravvento, ponendosi in primo piano e trasformandosi in allarme e paura. Si è cominciato a parlare di pericolo di contagio, di ospedale, rianimazione, morte. I numeri delle persone malate sono cresciuti, magari anche di persone conosciute o addirittura di familiari. Alla televisione e su internet l’argomento Covid e coronavirus si è posto sempre più in primo piano, condizionando anche le conversazioni domestiche cui è difficile sottrarsi.

 

Cerco di immaginarvi alle prese con la convivenza forzata in casa: chissà come ve la state cavando e quali sono gli umori che attraversano le vostre giornate, abituati come siete a passare molto tempo fuori casa, a scuola prima di tutto, ma anche in giro o nelle palestre o nelle serate del fine settimana.

Quelli di voi che hanno la fortuna di avere una stanza tutta per sé in questo momento sono i più avvantaggiati non dovendola condividere con sorelle o fratelli magari di età molto diversa. E gli altri come fanno?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E i vostri genitori, come se la stanno cavando? Sono in casa con voi o escono ancora per andare al lavoro? Con voi sono cambiati o sono sempre gli stessi?

Stiamo vivendo una situazione eccezionale, nemmeno i vostri genitori hanno mai sperimentato nulla di simile. Il rapporto con la scuola è virtuale, mentre siete immersi in un’esperienza di vita che vi sollecita molto dal punto di vista delle emozioni e che vi sta chiedendo di ribaltare prospettive abituali, di mettere in campo risorse e strategie nuove.

Ribaltare, mettere in campo…forse vi chiederete cosa voglia dire?

Mi spiego meglio, proponendovi qualche suggerimento…

Di fronte ad una situazione nuova che stravolge la nostra vita, anche noi dobbiamo mettere in atto qualche cambiamento. La nostra mente è flessibile e adattiva e questo ci avvantaggia, possiamo trovare nuovi schemi di comportamento, inventarci nuove abitudini.

Se il mondo fuori è incerto, insicuro e anche minaccioso allora concentriamoci su quello dentro casa ma anche dentro di noi. Prendiamoci dei momenti per ricordare le cose che ci piacciono sentendone anche la nostalgia se adesso non le possiamo più fare. Pensiamo a dove e con chi ci sentiamo protetti, al nostro posto sicuro dove ci possiamo rifugiare anche solo con la fantasia.

La convivenza in famiglia era già contrassegnata da tensioni di qualche tipo? Proviamo a seppellire l’ascia di guerra, perché ora ci sono altre priorità.

Ricordiamoci che tutto passa ed anche questa situazione si trasformerà, prendiamoci del tempo per immaginarci cosa faremo e gustiamocelo.

Provare emozioni diverse anche di segno opposto è normale, se ci sembra di esserne sopraffatti proviamo a scriverle o a disegnarle così daremo loro un contenitore e potremo guardarle da fuori.

 

 

Personalmente sono molto fiduciosa nelle vostre capacità di cavarvela, di creare comunità virtuali per sostenervi con gli amici di sempre, nella vostra creatività e nella vostra spinta vitale.

 

Mi piacerebbe confrontarmi con voi e, se siete arrivati a leggere fin qui senza avermi cestinato o mandato a quel paese, forse troverete il tempo o addirittura la voglia di rispondermi.

In bocca al lupo per tutto!

 

 

La vostra psicologa dello Sportello, primo piano civico 5

Elena Armano