Ultima modifica: 1 Agosto 2021

CERCATORI D’ORO

Dopo una corroborante colazione a Cerrione per ascoltare le ultime spiegazioni sulla giornata, abbiamo osservato il “fiiume” Elvo ed imparato a riconoscere, grazie ad uno di noi, le pietre focaie di quarzite. Poi abbiamo raggiunto Vittimula, dove i due componenti dell’Associazione dei Cercatori d’Oro Biellesi ci hanno spiegato come fare aSCHEDA DIDATTICA LA BESSA AMBITO GEOSTORICOd estrarre l’oro dalla sabbia e ghiaia presente sullla carriola, che i  Cercatori avevano prima riempito attingendo dal letto dell’Elvo.. Abbiamo dovuto imparare un po’ la tecnica, ma dopo quasi tre ore tutti siamo diventati abbastanza bravi, portandoci a casa almeno nove pagliuzze.
Dopo un pic nic all’ombra,  abbiamo raggiunto uno dei tenti sentieri che attraversano il Parco Archeologico-naturalistico della Bessa, camminando tra immensi cumuli di sassi residuo della lavorazione dell’oro in epoca romana (e probabilmente anche in precedenza), come testimoniato dai ritrovamenti archeologici relativi agli anni compresi tra il 211 e il 106 a.C.
Nonostante il caldo, abbiamo potuto osservare i fiori e – grazie ad uno di noi – una mantide religiosa.
Abbiamo visitato a Vermogno il Museo dell’Oro, con la collezione di pagliuzze di fiumi diversi d’Italia e d’Europa, il confronto con diversi sistemi di estrazione e visitato la sala donata dalla Finlandia. Parlando di cinghiali e animali selvatici, di oro e di fatica, abbiamo fatto ritorno al nostro pullmino, che – nonostante qualche capriccio – è regolarmente partito.
Sulla via del ritorno, chi non dormiva sentiva i racconti di Jack London e della corsa all’oro in Alaska; tutti ora siamo ora più consapevoli dell’immane fatica fisica ma anche dell’emozione provata dai cercatori nel trovare l’oro in un torrente.