Ultima modifica: 14 Marzo 2022

Circ. n. 233 – invito alla compilazione di un breve questionario finalizzato al rinnovo del Piano dell’Offerta Formativa Triennale 2022 – 25 per le sezioni “scelte strategiche” e “offerta formativa”.

Tutti i docenti sono invitati a compilare il questionario, che sarà inviato sin dalle prossime ore sulla mail istituzionale, entro il 30 marzo p.v.

Siamo chiamati a scrivere il nostro PTOF per l’arco temporale 2022 – 2025. Non si tratta di un adempimento meramente burocratico o decorativo, ma di un impegno progettuale che ci coinvolge tutti, a livello ideale e reale.  Per favorire la partecipazione vera di tutti i docenti all’elaborazione del PTOF,  siete interpellati rispetto alle scelte strutturali  che possiamo compiere e che hanno riflessi su tutta l’organizzazione del Liceo per tre anni, a partire da una prima consultazione, cioè il presente questionario,  i cui esiti poi saranno oggetto di condivisione, dibattito, riflessione o sintesi nelle sedi opportune.

Il Comitato Didattico Scientifico – richiamate le linee di indirizzo del Dirigente Scolastico, che hanno conferito una declinazione più specifica delle scelte strategiche e delle caratteristiche della nostra offerta formativa – si è interrogato su COME esse concretamente si potessero tradurre in iniziative ed ha formulato alcune ipotesi, in parte in continuità con il passato triennio e in parte invece innovative.

Prendetevi il tempo per riflettere, non compilate di getto. Il questionario  – elaborato sulla base di una tabella predisposta dal Comitato Didattico Scientifico con alcune ipotesi – intende far partecipare ognuno di voi al piano delle scelte concrete, cioè quello di una declinazione in prassi di finalità che altrimenti sarebbero solo petizioni di principio o aspirazioni. Il questionario vi chiede cosa intendete mantenere, cosa introdurre e cosa eliminare di aspetti che attualmente connotano il PTOF in relazione ai due settori SCELTE STRATEGICHE e OFFERTA FORMATIVA.

Ci siamo dimenticati qualcosa durante la riunione del Comitato? Certamente sì, altrimenti non vi interpelleremmo. Possiamo proporre nuove strade? Certo. Perciò tutte le vostre proposte saranno raccolte e diventeranno patrimonio comune, dopo essere state concertate nelle sedi collegiali.  In allegato, si riporta una scheda di sintesi che illustra la funzione del PTOF e la differenza rispetto al POF.

 

LA DIRIGENTE SCOLASTICA

                                                                             dott.ssa Albalisa Azzariti

(Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi e per gli effetti dell’art. 3, c. 2, D.Lgs. n. 39/199)

 

/mp

 

 

 

 

ALLEGATO SCHEDA DI SINTESI CONFRONTO PTOF E POF

 

 

PTOF

La Legge 107 /2015 al comma 17 ha introdotto il PTOF (Piano Triennale dell’Offerta Formativa):

<< Le istituzioni scolastiche, anche al  fine  di  permettere  una valutazione comparativa da parte degli  studenti  e  delle  famiglie, assicurano la piena trasparenza e  pubblicità  dei  piani  triennali dell’offerta formativa, che sono pubblicati nel Portale unico di  cui al comma 136. Sono altresì ivi pubblicate tempestivamente  eventuali revisioni del piano triennale.>>.

 

I genitori che iscrivono i propri figli alle classi iniziali vedono sul sito dedicato alle iscrizioni il nostro PTOF, che resta pubblicato e visibile per chiunque in “Scuola in Chiaro”.

 

Tale documento, pur essendo adattabile ogni anno in seguito situazioni sopravvenute e nuove esigenze (come è avvenuto con il Covid-19), è comunque un documento strutturale e impegnativo. Infatti, la piattaforma non consente di rendere visibili eventuali modifiche fino all’anno successivo. Inoltre, la ratio che lo sostiene è di grande portata.

Da esso discende per esempio l’impianto generale dell’Organico dell’autonomia, il Rapporto di Autovalutazione del Liceo (RAV, che a sua volta ha durata triennale ma va aggiornato ogni anno), la Rendicontazione Sociale al termine del triennio.

Il Dirigente Scolastico è chiamato a diramare Linee di Indirizzo per l’elaborazione del PTOF al Collegio Docenti e poi riceve dall’Ufficio Scolastico Regionale una lettera di incarico triennale che lo chiama ad adoperarsi perché si attuino gli impegni contenuti nel PTOF con riferimento al PDM (Piano di Miglioramento degli esiti degli studenti).

Per esiti (che dobbiamo sempre impegnarci a migliorare, rispetto al passato e ai contesti di confronto, cioè le scuole con lo stesso indirizzo di studi e con il medesimo contesto socio-culturale) si intendono:

  • I risultati degli alunni in termini di promozione o bocciatura o giudizio sospeso
  • I risultati in funzione dell’inclusione e della permanenza nel nostro Liceo (è un indicatore negativo che si rilascino molti nulla osta)
  • I risultati assoluti rispetto agli esiti del diploma finale
  • I risultati nelle Prove Nazionali (Invalsi) rispetto alla media di comparazione e confrontati con gli esiti che quei medesimi alunni avevano conseguito nel passato (è effetto scuola positivo il fatto che gli alunni migliorino rispetto alle performance che avevano avuto alla scuola media oppure nelle seconde rispetto alle quinte)
  • I risultati a distanza, cioè come gli studenti si innestano nel contesto accademico e con quali esiti (qui i dati dell’Invalsi sono più datati rispetto a quelli di Eudoscopio, che invece restituiscono sia la media dei voti sia la quantità di CFU conseguiti dai nostri ex alunni in anni più prossimi al loro diploma).

Quindi il PTOF non conterrà tutti i progetti o le attività (altrimenti dovremmo sempre metterci mano ogni anno) ma quelli che riteniamo più qualificanti, più significativi e che ci impegniamo a perseguire per tre anni, salvo cause di forza maggiore.

Ad esempio, l’insegnamento di diritto in terza e di economia in quarte – se li manteniamo in continuità – sono argomento proprio del PTOF.

E’ di tutta evidenza che sono i docenti i primi ad essere chiamati in causa nel Piano di Miglioramento, cioè in un impegno a rendere sempre più solidi i risultati dei propri studenti, senza che ciò incrini il buon clima di lavoro e l’armonia generale.

Il Dirigente Scolastico, a sua volta, è descritto dalla normativa come responsabile degli esiti complessivi degli alunni, colui che si fa garante dell’offerta formativa e che, attraverso azioni di monitoraggio e nel coinvolgimento del Collegio Docenti, attraverso le sue forme organizzative (ad esempio i Dipartimenti), assicura la trasparenza e la coerenza dei processi di valutazione

 

 

 

 

POF

 

Il D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275 , introducendo l’autonomia scolastica, definì per la prima volta il Piano dell’Offerta Formativa, all’art. 3:

  1. Piano dell’offerta formativa. 1. Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il Piano dell’offerta formativa. Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare , extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia. 2. Il Piano dell’offerta formativa è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi determinati a livello nazionale a norma dell’articolo 8 e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell’offerta formativa. Esso comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, e valorizza le corrispondenti professionalità.  3. Il Piano dell’offerta formativa è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione definiti dal consiglio di circolo o di istituto, tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni anche di fatto dei genitori e, per le scuole secondarie superiori, degli studenti. Il Piano è adottato dal consiglio di circolo o di istituto.  4. Ai fini di cui al comma 2 il dirigente scolastico attiva i necessari rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio. 

 

Vi sono scuole di ogni ordine e grado che ora elaborano solo il PTOF e non il POF.

Personalmente ve lo sconsiglio.

Vi sono infatti aspetti di praticità che vi evidenzio.

 

In primo luogo, il POF – nella sua annualità – ci permette di introdurre attività e progetti anche di corto respiro, che valgono solo per quell’anno.

Il POF è lo specchio del Programma Annuale (che è il bilancio della scuola); è evidente, che ogni anno finanziario corrisponde ad un Programma Annuale, quindi un anno scolastico è a scavalco su due Programmi Annuali, i quali sono la rappresentazione contabile dell’assegnazione di risorse economiche alla gestione generale del servizio ma anche a tutti i progetti e alle attività che il Collegio Docenti ha approvato e il Consiglio di Istituto autorizzato.  In alcuni ambiti del POF, il Collegio Docenti mantiene una chiara supremazia, in quanto il Collegio Docenti “approva”, mentre il Consiglio di istituto “adotta” il POF. Fa ovviamente eccezione tutta la parte relativa ai progetti e alle attività che richiedono risorse economiche in quanto in tale caso il Collegio approva progetti e attività, il Consiglio di Istituto autorizza l’impegno di spesa se compatibile.

A differenza del POF,  quindi, che nel nostro Liceo si formula, si mantiene e si approva ogni anno, che contiene aspetti delicati come per esempio le attività che comportano crediti formativi, i criteri della valutazione, o pratici – organizzativi, o l’elenco dei progetti, tutti aspetti che possiamo agilmente e con leggerezza rivedere ogni anno   attraverso la nostra piattaforma Elionet, il PTOF richiede una scelta di continuità tendenzialmente più solida sul triennio, soprattutto laddove impegna l’utilizzo di risorse professionali nell’organico dell’autonomia.

Pertanto, le iniziative che sono descritte nel PTOF tendenzialmente avranno la continuità per tre anni, mentre i progetti e le attività del POF possono anche avere un carattere sperimentale e limitarsi all’anno di svolgimento. Le scelte che indichiamo nel PTOF sono un orizzonte, mentre quelle del POF sono temporalmente definite e più specifiche (ad esempio i criteri di formazione delle classi, i criteri di assegnazione delle cattedre ecc.). Le prime sono più vincolanti e più pubbliche, le seconde possono essere modificate anche in corso d’anno se ci accorgiamo di dover correggere il tiro.

Mantenendo questa distinzione, chiunque può confrontare POF e Programma Annuale, vedendone le congruenze.

Mi sento perciò di consigliare al Collegio Docenti di mantenere i due documenti, facendo attenzione che il PTOF possa il più possibile avere continuità nel tempo, e poi annualmente approvare il POF, che è nel contempo una sua attuazione più specifica ed anche una gestione più interna alla comunità scolastica.

 

 

 

LA DIRIGENTE SCOLASTICA

                                                                       dott.ssa Albalisa Azzariti

(Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi e per gli effetti dell’art. 3, c. 2, D.Lgs. n. 39/199)

 

 

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