Curricolo di Educazione Civica

PREMESSA

L’insegnamento dell’Educazione Civica, come previsto dalla Legge n 92/2019, dal Decreto attuativo del 22 Giugno 2020 e dalle successive Linee guida, contribuisce  a formare cittadini responsabili e attivi e a promuovere la partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri.

La disciplina consente a tutti gli studenti di esercitare i diritti inviolabili e i doveri sociali, di confrontarsi sulle regole da rispettare, di sperimentare in modo diretto la partecipazione attiva e di conoscere la Costituzione, favorisce inoltre, lo sviluppo di un percorso formativo organico e completo capace di stimolare i diversi tipi di intelligenza e di promuovere l’apprendimento personalizzato, nel rispetto del principio della trasversalità delle discipline, della pluralità degli obiettivi e delle competenze chiave europee.

 

RIFERIMENTI NORMATIVI

-Raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo del 18 dicembre 2006, che presentano le otto competenze chiave per l’apprendimento permanente, assunte nelle Indicazioni Nazionali come ≪orizzonte di riferimento≫ e finalità generale nel processo di istruzione

-Raccomandazione del 23 aprile 2008, sul quadro europeo delle qualifiche, che illustra il significato di competenza nel contesto europeo e ne precisa la finalità per la convivenza democratica

-L. 169/2008 che ha introdotto nei curricoli l’insegnamento di cittadinanza e costituzione associandolo all’area storico-geografica

-Indicazioni Nazionali per il curricolo, di cui al D.M. n. 254 del 2012, che nel paragrafo “Per una nuova cittadinanza” precisano il senso attribuito al termine  cittadinanza

-Agenda 2030, programma d’azione sottoscritto nel settembre 2015 per le persone, il pianeta e la prosperità, in cui l’ONU ha enunciato i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile, in particolare l’obiettivo n. 4, Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti

-D.Lgs 62/2017 che dispone la valutazione del livello di padronanza delle competenze di cittadinanza

-Indicazioni Nazionali e Nuovi Scenari del 22 febbraio 2018 che offrono spunti di riflessione sull’azione trasversale dell’insegnamento finalizzato a porre le basi per l’esercizio della cittadinanza attiva

-Raccomandazioni del Consiglio Europeo del 22 maggio 2018 relative alle competenze chiave per l’apprendimento permanente, tra le quali la Competenza in materia di cittadinanza che “si riferisce alla capacità di agire da cittadini responsabili e di partecipare pienamente alla vita civica e sociale, in base alla comprensione delle strutture e dei concetti sociali, economici, giuridici e politici oltre che dell’evoluzione a livello globale e della sostenibilità”

-L. 92 del 20.08.2019 con la quale e stato introdotto l’insegnamento trasversale dell’Educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado

– Linee guida adottate con D.M. 22/06/2020 n.35 che si configurano come strumento di supporto e sostegno ai docenti anche di fronte ad alcuni gravi emergenze educative e sociali del nostro tempo quali, ad esempio, l’aumento di atti di bullismo, di cyberlbullismo e di violenza contro le donne, la dipendenza dal digitale, il drammatico incremento dell’incidentalità stradale.

– Linee guida 7 settembre 2024 definiscono i principi e i nuclei fondanti, nonché i traguardi di competenza e gli obiettivi di apprendimento a livello nazionale per tutti i gradi di istruzione, in sostituzione delle precedenti Linee guida del 2020.

 

PRINCIPI A FONDAMENTO DELL’EDUCAZIONE CIVICA

Le nuove Linee guida, (art 1 della Legge), mirano innanzitutto a favorire e sviluppare nelle istituzioni scolastiche la conoscenza della Costituzione italiana riconoscendola non solo come norma cardine del nostro ordinamento ma anche come riferimento prioritario per identificare valori, diritti, doveri, compiti, comportamenti personali e istituzionali finalizzati a promuovere il pieno sviluppo della persona e la partecipazione di tutti i cittadini all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese nonché delle istituzioni dell’Unione Europea.

La conoscenza della Costituzione nelle sue dimensioni storiche, giuridiche, valoriali sottolinea  la centralità della persona umana, dei diritti ma anche dei doveri verso la collettività insegnando il rispetto verso le regole poste per la costruzione di  una società ordinata al fine di favorire la convivenza civile,  far prevalere il diritto e non l’arbitrio.

La necessità di valorizzare la cultura del lavoro come concetto fondamentale della nostra società per creare futuri cittadini responsabili, autonomi, consapevoli e impegnati in una società sempre più complessa e in costante mutamento come pure la valorizzazione dei talenti degli studenti e la cultura del rispetto verso ogni essere umano sono al centro del percorso di educazione civica ed insieme ad essi le azioni volte a favorire l’inclusione degli alunni stranieri nella scuola italiana.

Contribuire a formare gli studenti al significato e al valore dell’appartenenza alla comunità nazionale che è comunemente definita Patria approfondendo  la storia intera del Paese, riconoscendola nella ricchezza delle diversità dei singoli territori valorizzando le varie eccellenze produttive che costituiscono il “Made in Italy” come pure l’appartenenza all’Unione Europea rientrano nelle conoscenze che ciascuno studente dovrà possedere al termine del percorso quinquennale.

L’importanza dell’apprendimento esperienziale, attraverso la valorizzazione di  attività di carattere laboratoriale, casi di studio, seminari dialogici a partire da fatti ed eventi di attualità, così come esperienze di cittadinanza attiva vissute dagli studenti in ambito extra-scolastico sono parte rilevante di un apprendimento attivo che riguarda anche la tutela dell’ambiente, l’ educazione stradale e la promozione dell’educazione finanziaria.

 

LA TRASVERSALITÀ DELL’INSEGNAMENTO DI EDUCAZIONE CIVICA

Come definito dalla legge all’interno del curricolo di istituto, è inserito a pieno titolo l’insegnamento trasversale dell’educazione civica, per un orario complessivo annuale che non può essere inferiore alle 33 ore,da individuare all’interno del monte orario obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigenti e da affidare ai docenti del Consiglio di classe o dell’organico dell’autonomia.

La trasversalità dell’insegnamento si esprime nella capacità di dare senso e significato a ogni contenuto disciplinare,  pertanto,  l’Educazione civica appartiene a tutti i docenti, caratterizza vari aspetti del curricolo di Istituto, prevede una programmazione collegiale delle discipline, agevola l’avvio di un modo nuovo di fare scuola e non riconosce più divisioni.

Nell’arco delle 33 ore annuali è lasciata la libertà ai docenti di proporre attività che sviluppino con sistematicità conoscenze, abilità e competenze relative all’educazione alla cittadinanza, all’educazione alla salute e al benessere psicofisico e al contrasto delle dipendenze, all’educazione ambientale, all’educazione finanziaria, all’educazione stradale, all’educazione digitale e all’educazione al rispetto e ai nuclei fondamentali che saranno oggetto di ulteriore approfondimento, di riflessione e ricerca in unità didattiche di singoli docenti e in unità di apprendimento e moduli interdisciplinari trasversali condivisi da più docenti.

L’insegnamento dell’educazione civica, accanto al principio della trasversalità, pone quello dell’apprendimento esperienziale, con l’obiettivo, sotto il profilo metodologico-didattico, di valorizzare attività di carattere laboratoriale, casi di studio, seminari dialogici a partire da fatti ed eventi di attualità, così come esperienze di cittadinanza attiva vissute dagli studenti in ambito extra-scolastico e che concorrono a comporre il curricolo di educazione civica, grazie anche ad una loro rilettura critico-riflessiva e alla loro discussione sotto la guida del docente e nel confronto reciproco tra pari, ovvero nel confronto esperienziale fra studenti raggiungendo così l’obiettivo  comune di trasformare le conoscenze teoriche in “saperi vivi, utili alla vita e valorizza le esperienze di vita degli studenti, i saperi informali, non formali e formali con effetti sulle relazioni interpersonali.

 

GLI ASSI TEMATICI DELLA DISCIPLINA E I PROFILI DELLE COMPETENZE

Il Collegio dei Docenti, nell’osservanza delle Competenze chiave di Educazione civica e dei nuovi traguardi del Profilo finale del secondo ciclo di istruzione, riportati nelle Linee Guida, nell’esercizio dell’autonomia di sperimentazione di cui all’art. 6 del D.P.R. n.275/1999, ha definito gli obiettivi specifici di apprendimento delle singole discipline e gli obiettivi e traguardi specifici per l’educazione civica utilizzando per la loro attuazione l’organico dell’autonomia.

La conoscenza della Costituzione italiana  nelle sue dimensioni storiche, giuridiche, valoriali – rappresenta il fondamento del curricolo di educazione civica, essa è posta non solo come norma cardine del nostro ordinamento ma anche  riferimento prioritario per identificare valori, diritti, doveri, compiti, comportamenti personali e istituzionali finalizzati a promuovere il pieno sviluppo della persona e la partecipazione di tutti i cittadini all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Accanto al tema della Costituzione, dell’educazione alla cittadinanza e alla legalità, la normativa pone altri due nuclei fondanti l’insegnamento dell’educazione civica: lo sviluppo sostenibile e l’educazione ambientale e la cittadinanza digitale.

Tanto lo sfruttamento incondizionato delle risorse che la mutazione climatica sono aspetti che coinvolgono le azioni di ciascuno nella  quotidianità, la cittadinanza digitale invece chiama in causa la capacità di un individuo di avvalersi consapevolmente e responsabilmente dei mezzi di comunicazione virtuali che rappresentano il luogo privilegiato in cui soprattutto i giovani si esprimono, interagiscono, con regole completamente nuove e sfide sempre più grandi e non sempre pienamente comprese o dedotte.

 

Indicazioni metodologiche

Le conoscenze e le abilità connesse all’educazione civica trovano stabilità e concretezza in modalità laboratoriali, di ricerca, in gruppi di lavoro collaborativi, nell’applicazione in compiti che trovano riscontro nell’esperienza, nella vita quotidiana, nella cronaca.

Il laboratorio, la ricerca, il gruppo collaborativo, la riflessione, la discussione, il dibattito intorno a temi significativi, le testimonianze autorevoli, le visite e le uscite sul territorio, le attività di cura e di responsabilità come il service learning, i progetti orientati al servizio nella comunità, alla salvaguardia dell’ambiente e delle risorse, alla cura del patrimonio artistico, culturale, paesaggistico, gli approcci sperimentali nelle scienze sono tutte attività concrete che permettono  agli studenti non solo di “applicare” conoscenze e abilità ma anche di costruirne di nuove e di sviluppare competenze.

Sono esempi  di esercizio della corretta convivenza   l’abitudine al corretto uso degli spazi e delle attrezzature comuni, l’osservanza di comportamenti rispettosi della salute e della sicurezza propria e altrui, la cura di relazioni improntate al rispetto verso il prossimo, verso gli adulti, e verso i coetanei, l’assunzione di responsabilità verso i propri impegni scolastici, la cura di altri compagni, di cose e animali, la partecipazione alla definizione di regole nel gioco, nello sport, nella vita di classe e di scuola, l’assunzione di ruoli di rappresentanza.

 

La valutazione

La Legge dispone che l’insegnamento trasversale dell’educazione civica sia oggetto delle valutazioni periodiche e finali previste dal D.P.R. 22 giugno 2009, n. 122 per il secondo ciclo.

Per il secondo ciclo, le competenze sono declinate in obiettivi di apprendimento che possono ulteriormente essere graduati dai consigli di classe per anno di corso e possono essere realizzati attraverso una didattica per moduli, unità di apprendimento, sillabi coerenti con l’età degli studenti, il curricolo specifico del corso e la sua progressione nelle diverse annualità.

I criteri di valutazione deliberati dal Collegio dei docenti per le singole discipline e già inseriti nel PTOF sono  integrate in modo da ricomprendere anche la valutazione di tale insegnamento.

In sede di scrutinio il coordinatore, acquisendo elementi conoscitivi dai docenti del team o del Consiglio di Classe, formula la proposta di valutazione, espressa ai sensi della normativa vigente, da inserire nel documento di valutazione.

La valutazione deve essere coerente con le competenze, abilità e conoscenze indicate nel curricolo dell’educazione civica e affrontate durante l’attività didattica. I docenti della classe e il consiglio di classe possono avvalersi di strumenti condivisi, quali rubriche e griglie di osservazione, finalizzati ad accertare il conseguimento da parte degli alunni delle conoscenze e abilità e del progressivo sviluppo delle competenze previste nella sezione del curricolo dedicata all’educazione civica.

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